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Troppe biciclette senza luci

Con l’arrivo dell’autunno le giornate si sono accorciate e, purtroppo, sono tante le biciclette che vediamo circolare al buio prive di luci, mettendo a repentaglio l’incolumità del ciclista e la sicurezza della circolazione stradale.

Per sensibilizzare i ciclisti su questo tema, anche quest’anno i volontari di FIAB-Tuttinbici (la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta di Reggio) realizzano la campagna informativa “Il ciclista illuminato”. In quattro sere (fine novembre e inizio dicembre), nelle quattro porte del centro cittadino, saranno effettuati amichevoli “posti di blocco” per monitorare la percentuale delle bici provviste di illuminazione e di quelle senza e verranno distribuiti volantini informativi: ai ciclisti “fuorilegge” verrà consegnato un buono sconto per l’acquisto di luci presso negozi convenzionati, mentre a quelli virtuosi sarà consegnato un piccolo premio simbolico.

La sconfortante percentuale dei ciclisti che sono stati fermati poiché privi di luce era, l’anno scorso, intorno al 70%. 

FIAB lo ripete ogni anno: l’incolumità di chi si sposta in bicicletta dipende anche dall’essere ben visibili e la vita vale ben più dei pochi euro necessari a tale scopo. Deve far riflettere il fatto che in occasione di troppi incidenti l’investitore ha poi affermato di non avere neanche visto il ciclista!

Ricordiamo anche che il ciclista non in regola con i dispositivi luminosi è passibile di una multa di 26 euro.

Come essere, allora, ben visibili e in regola con il Codice della Strada? La bicicletta deve essere dotata di luce anteriore bianca, luce posteriore rossa e di catadiottro posteriore rosso; sui pedali devono essere presenti i catadiottri gialli e analogamente sui due lati delle ruote.  Le luci devono essere sempre accese quando c’è poca visibilità, nelle gallerie e da mezz’ora dopo il tramonto a mezz’ora prima dell’alba. Il giubbino ad alta visibilità deve essere sempre indossato di notte nelle strade provinciali e in galleria, ma sarebbe bene usarlo anche in città.

Il ciclista è utente debole della strada e deve quindi essere il primo ad occuparsi della propria sicurezza.

Ma perché risulta così difficile l’uso delle luci? Da una parte nel nostro paese il rispetto delle regole non è in generale così scontato; poi per una questione pratica: la pigrizia di dover “gestire” le luci, in realtà facilmente risolvibile ad esempio con quelle ricaricabili con attacco usb. Infine per una questione culturale: nonostante la legge (2/2018) riconosca la bicicletta come un vero mezzo di trasporto al pari degli altri, molti ancora faticano a considerarla come tale, con la conseguenza che ci si “dimentica” degli obblighi che ne derivano.

Ma, ricordiamolo, le nostre città hanno sempre più bisogno di biciclette: ecologiche, silenziose,  pratiche, economiche, rendono le città più vivibili e a misura di persona. E i problemi dell’inquinamento dell’aria e del traffico automobilistico possono essere almeno in parte risolti con il contributo di chi sceglie di muoversi ogni giorno in bicicletta per andare al lavoro, a scuola o per gli altri spostamenti quotidiani.

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