Abbiamo inviato all’Assessora all’Ambiente e Mobilità Sostenibile Carlotta Bonvicini le nostre proposte sulla mobilità sostenibile nella delicata fase della riapertura delle attività:
Oggetto: proposte di FIAB Tuttinbici per la mobilità post-Coronavirus
La grave emergenza sanitaria che stiamo attraversando avrà importanti risvolti anche sul modo di spostarsi delle persone. Per un lungo periodo la gente avrà timore ad utilizzare i mezzi pubblici per paura del contagio e il loro uso sarà regolamentato per consentire il distanziamento. Molte persone che prima li utilizzavano dovranno ricorrere ad un altro mezzo. Pertanto, in mancanza di interventi ad hoc, aumenterà di molto l’uso dell’auto privata, il traffico e l’inquinamento. A Milano, ad esempio, sono 750.000 le persone che usano ogni giorno i mezzi pubblici. Peraltro, vari studi hanno evidenziato come l’inquinamento danneggi l’apparato respiratorio e riduca la resistenza al virus. E’ quindi indispensabile che l’amministrazione gestisca questa delicata fase, incentivando in modo straordinario la mobilità alternativa. In particolare, gli esperti indicano la bicicletta come il mezzo di trasporto ideale per la cosiddetta fase 2: consente infatti il distanziamento sociale e di evitare il contatto con superfici potenzialmente infette, ed è quindi ideale per prevenire il contagio. Inoltre, contribuisce a migliorare la qualità dell’aria e la nostra salute. Occorre quindi, oggi più che mai, promuovere la mobilità attiva.
FIAB Tuttinbici avanza le seguenti proposte per gestire la fase 2 della mobilità:
1) AZIONI PRESSO LE SCUOLE
Durante la settimana di chiusura delle scuole, quando ancora le altre attività erano aperte, abbiamo riscontrato una forte riduzione del traffico. D’altra parte, anche nei periodi “normali” di chiusura delle scuole, avviene lo stesso. Questo conferma che il trasporto degli studenti con mezzi privati incide non poco sul traffico della nostra città. Allo stesso tempo, però, anche i mezzi pubblici nelle ore di punta sono affollatissimi di studenti. Per questi motivi riteniamo indispensabile un’azione presso le scuole cittadine in previsione della ripresa di settembre:
– gli studenti che ne hanno la possibilità devono essere invitati ad utilizzare la bicicletta nei loro spostamenti casa-scuola, in modo da lasciare l’uso dei bus a chi non ha alternativa, ed evitare così sia il sovraffollamento del mezzi pubblici (con rischi di contagio) che l’accompagnamento con le auto private (e l’aumento del traffico); necessaria una campagna informativa che coinvolga insegnanti e genitori.
– incentivare gli studenti che si recano a scuola in bicicletta con premiazioni finali (secondo una delle tante modalità possibili);
– rilancio del Bicibus, anche in una forma meno istituzionalizzata e formalizzata (vedi ad esempio l’iniziativa di grande successo “Massamarmocchi” a Milano, con gruppi di genitori e figli che si organizzano autonomamente);
– ulteriore estensione delle esperienze, già diffuse sul territorio, delle “strade scolastiche” presso gli istituti scolastici, anche per garantire attraverso l’occupazione della strada il distanziamento sociale.
2) COMUNICAZIONE
Campagna di comunicazione sui media locali che, tra le buone pratiche raccomandate per la prevenzione del contagio, includa chiaramente l’uso della bicicletta, con esplicito invito al suo utilizzo negli spostamenti urbani (consente il distanziamento sociale; evita contatto con superfici potenzialmente infette; consente sano movimento indispensabile per la salute; migliora la qualità dell’aria e di conseguenza dei nostri polmoni).
3) PISTE CICLABILI EMERGENZIALI
In diverse città estere si stanno predisponendo delle “piste ciclabili emergenziali” – a bassissimo costo – (utilizzando coni, transenne, new Jersey), da realizzare in pochi giorni, per “ospitare” i profughi del trasporto pubblico ed evitare un ricorso massiccio all’auto privata. Prevedere possibilità di queste soluzioni soprattutto per l’accesso a grandi attrattori del traffico come aziende attualmente difficilmente raggiungibili in bicicletta o lungo tutti i percorsi dove si rende maggiormente necessario garantire il distanziamento sociale ed evitare l’affollamento e la commistione bici-pedoni: interventi a costo quasi zero che nei mesi successivi potrebbero diventare ciclabili vere.
4) MANUTENZIONE RETE CICLOPEDONALE E NUOVI STALLI
La manutenzione deve essere considerata una priorità e non più rinviabile, anche considerato quanto sopra. E’ indispensabile restituire attrattività alla rete ciclopedonale per incrementare la fruizione da parte dei ciclisti. E realizzare nuovi stalli, per contrastare i furti, principale deterrente all’uso delle bici.
5) INCENTIVI ALL’USO DELLA BICICLETTA
Incentivi chilometrici all’uso della bici nei percorsi casa-lavoro, con l’utilizzo di app.
6) COINVOLGIMENTO AZIENDE
Promozione delle buone pratiche aziendali per incentivare l’uso della bici (deposito bici, armadietti, docce, ciclo-officina mobile) e dei benefici derivanti (maggiore produttività, più parcheggi per clienti…). Un deposito bici protetto – in questa fase anche provvisorio o d’emergenza, magari ricavato in un locale aziendale inutilizzato e quindi anche a costo zero – è fondamentale: il lavoratore deve infatti essere sicuro di ritrovare la bicicletta terminato il lavoro. In tal modo, potrà utilizzare per il bike-to-work anche una bici a pedalata assistita o comunque di buona qualità. Coinvolgimento delle aziende tramite le associazioni di categoria.
7) CONSEGNE IN BICICLETTA
Sostegno economico agli esercizi commerciali che intendono consegnare i propri prodotti in città con biciclette o bici-cargo.
IL DIRETTIVO DI FIAB Reggio Emilia TUTTINBICI
coinvolgete il ministro dell’ambiente affinche diffonda, le iniziative che avete scritto, a tutte le citta’ d’Italia
IN MODO CHE QUESTE IDEE VENGANO REALIZZATE