C’è veramente molta confusione su leggi e regolamenti che disciplinano la circolazione dei veicoli e delle biciclette in particolare.
Un passo alla volta cerchiamo di chiarirci le idee.
Prima puntata, la pista ciclabile e ciclopedonale. Iniziamo dalla segnaletica verticale; è regolamentata dal DPR 495/1992 che è un regolamento di attuazione del Codice della strada.
All’art. 122, comma 9 dice:
9. I segnali di CIRCOLAZIONE RISERVATA A DETERMINATE CATEGORIE DI UTENTI il cui simbolo e' in essi contenuto indicano che la strada o parte di essa e' riservata alla sola categoria di utenti prevista mentre e' vietata alle altre. Tali segnali sono:
a) il segnale PERCORSO PEDONALE (fig. II.88) che deve essere posto all'inizio di un viale, di un itinerario o di un percorso riservato ai soli pedoni (area pedonale urbana);
b) il segnale PISTA CICLABILE (fig. II.90) che deve essere posto all'inizio di una pista, di una corsia o di un itinerario riservato alla circolazione delle biciclette. Deve essere ripetuto dopo ogni interruzione o dopo le intersezioni;
c) il segnale PISTA CICLABILE CONTIGUA AL MARCIAPIEDE (fig. II.92/a) e PERCORSO PEDONALE E CICLABILE (fig. II.92/b) che deve essere posto all'inizio di un percorso riservato ai pedoni e alla circolazione delle biciclette e deve essere ripetuto dopo ogni interruzione o dopo le intersezioni;
Questo dice testualmente il decreto.
La prima cosa importantissima che si chiarisce è che questi non sono segnali di obbligo per il ciclista, ma segnali di CIRCOLAZIONE RISERVATA A DETERMINATE CATEGORIE DI UTENTI e di divieto alle altre. Il segnale non obbliga il pedone od il ciclista a transitare sulla ciclabile o ciclopedonale, ma obbliga gli altri utenti della strada a non transitarci.
Questo parlando solo dei segnali, vedremo poi che ci sono norme che in alcuni casi obbligano il ciclista a percorrere la ciclabile.
Memorizziamo e fra una settimana facciamo un altro piccolo passo.