Ogni anno in Italia vengono rubate circa 320mila biciclette e il timore del furto, subito dopo la paura di essere investiti, è il maggiore deterrente all’uso della bicicletta.
Non c’è quindi soluzione né difesa a questo problema?
E’ appurato che le bici “anonime” (non registrate in alcun registro nazionale) e con antifurti economici sono di gran lunga quelle più soggette a furti. Ma anche le bici registrate con il solo numero di telaio non ottengono una maggiore protezione. Invece per le biciclette che vengono marchiate con apposita targa (Easytag) ed anche chiuse con un antifurto di livello certificato si riduce sensibilmente il rischio di furto. Con il programma del Registro Italiano Bici (https://beta.easytag.it/), si può abbassare la probabilità del furto dal 16% a meno del 2%: Tuttinbici ha a disposizione degli interessati i kit Easytag Bicisicura (per richiederli: info@tuttinbici.org)
Questo è ciò che ciascuno di noi può fare per proteggere la propria bicicletta.
Le infrastrutture a disposizione dei ciclisti sono poi l’altra arma contro i furti: il PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) di Reggio prevede la realizzazione di cinque velopark (ricoveri per biciclette) non gestiti in corrispondenza dei parcheggi scambiatori e di bikebox (ricoveri di piccole dimensioni) in corrispondenza delle principali fermate del trasporto pubblico su gomma, dei principali attrattori di traffico e dei quartieri residenziali. Inoltre, sono indispensabili nuovi stalli per biciclette (modello ad arco o simili) che consentano di assicurare il telaio della bici, non solo la ruota: sono stati annunciati da tempo dal Comune, ed auspichiamo quindi che vengano presto installati, oltre ai modello posizionati in via Fornaciari e in Piazza del Cristo.