Venerdì 15 dicembre presso il Municipio di Reggio Emilia è stato firmato un protocollo ambizioso per la creazione di una bicicletta a idrogeno!
L’Università di Modena e Reggio Emilia (Unimore), il Centro interdipartimentale H2-MoRe, il Comune e Fiab Tuttinbici si sono uniti per un’iniziativa innovativa che promette di contribuire alla transizione ecologica verso una mobilità maggiormente sostenibile.
L’obiettivo è infatti quello di sviluppare una bici alimentata a idrogeno, ampliando le opzioni di trasporto green. La firma del protocollo segna l’inizio di una collaborazione triennale che mette insieme ricerca scientifica e formazione, aiutata dalla forza della start up reggiana Mabica che ha creato il primo prototipo di bici a idrogeno. Il progetto ha già ottenuto due brevetti.
Il professor Marcello Romagnoli ha spiegato che l’idrogeno sarà convertito in elettricità, alimentando la batteria e il motore della bicicletta, quasi, a zero emissioni.
Tutti i firmatari sono entusiasti di questa iniziativa che unisce innovazione, sostenibilità e amore per la bicicletta. Gianfranco Fantini di Fiab Tuttinbici ha dichiarato: “Abbiamo proposto l’idea di un prototipo ‘made in Reggio’ sull’idrogeno, e abbiamo trovato subito interesse del Comune e dell’Università.”
Dalle parole di Gianfranco Fantini di Tuttinbici traspare l’importanza di valorizzare la città attraverso la realizzazione del nuovo progetto.
Reggio infatti vanta una lunga storia di costruttori di componentistica per le bici. Tra i più lungimiranti figura Marastoni che realizzò un cambio che più tardi venne montato dalla celebre ditta di settore “Campagnolo”.
L’accordo va oltre l’idrogeno, include: forme di collaborazione in settori come nuove tecnologie per la mobilità sostenibile e il collegamento tra formazione accademica e mondo produttivo.
Reggio Emilia e Tuttinbici Fiab dimostrano ancora una volta il loro impegno per un futuro sostenibile e innovativo!