7 Dicembre 2016
La mobilità ciclistica in Europa vale 513 miliardi di euro all'anno

Ogni anno la mobilità ciclistica nei 28 paesi dell’Unione Europea vale benefici economici pari a 513 miliardi di Euro, pari a 1000 euro per ogni cittadino. È quanto emerge dal rapporto ‘EU Cycling Economy’ presentato martedì 6 dicembre a Bruxelles e realizzato da ECF-European Cyclists’ Federation, rappresentata in Italia da FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta.
Il rapporto amplia e completa il primo studio effettuato da ECF nel 2013 ed evidenza i benefici diretti e indiretti della mobilità ciclistica in relazione all’attuale utilizzo della bicicletta nei paesi dell’Unione. L'’edizione aggiornata dei dati disponbili tiene in considerazione, alcuni casi, di metodologie di calcolo che valorizzano i feedback ricevuti. (La ricerca completa è disponibile e scaricabile al seguente link: https://ecf.com/groups/eu-cycling-economy)
La somma dei benefici calcolati e stimati in relazione alla mobilità ciclistica è stata così ripartita nei vari settori:
- Salute 191 mld di €
- Tecnologia & Design 20 mld di €
- Qualità Spazio Tempo 131 mld di €
- Ambiente & Clima 15,5 mld di €
- Economia 63 mld di €
- Integrazione culturale 10 mld di €
- Affari Sociali 50 mld di €
- Energia & Risorse 3 mld di €
- Mobilità 30 mld di €
Lo studio dimostra che i benefici della mobilità ciclistica non riguardano unicamente settori quali i trasporti o le politiche ambientali, ma coinvolgono molte altre aree in cui la UE ha competenze specifiche come, ad esempio, la politica industriale, l’occupazione, la salute e le politiche sociali. I vantaggi della mobilità ciclistica si estendono anche ad ambiti sociali come l’'integrazione dei rifugiati, l'’accesso alla mobilità, l'’impiego, ecc.
“Sono dati e numeri che dimostrano, ancora una volta, come la bicicletta rappresenti un grande contributo all’'economia generale dell’'Unione Europea e possa essere un sostegno alle politiche in ambiti diversi: la UE ha tutto l’interesse a raccogliere tali vantaggi - commenta Ádám Bodor, Advocacy Director di ECF – Per fare questo è necessario avere una strategia condivisa sulla mobilità ciclistica in Europa, in grado di integrare i diversi aspetti. I benefici economici attesi sarebbero maggiori soprattutto in quei paesi dove la percentuale degli spostamenti sulle due ruote è attualmente piuttosto bassa”.
“Stiamo parlando di dati economici importanti – fa eco Giulietta Pagliaccio, presidente di FIAB - che, in un momento difficile come quello che stiamo vivendo nel nostro Paese, ci stimolano a continuare a guardare al futuro con positività. Altri studi nazionali*, infatti, hanno già evidenziato come in Italia, nella sola città di Roma, si stimano più di 3.200 nuovi posti di lavoro e oltre 150 morti in meno ogni anno, se solo si raggiungesse il 25% di modal split in bicicletta”.