Al mare: Santarcangelo di Romagna-Rimini
17 Aprile 2011

Da Rimini, dopo un’adeguata e necessaria colazione, percorrendo la ciclabile del Marecchia e strade a scarso traffico raggiungeremo Santarcangelo.
Una breve visita guidata ci permetterà di conoscere meglio il paese con le sue grotte. La pausa pranzo ha diverse soluzioni per tutte le tasche e per tutti i palati, tenendo conto che siamo nel cuore della piadina e che, come d'uopo, va assaggiata.Nel pomeriggio, dopo un breve percorso su strada provinciale con poco traffico, riprenderemo la ciclabile del Marecchia con direzione Rimini.
NOTE STORICHE
Santarcangelo di Romagna é chiamato dai Romani 'Pagus Acervolanus', cioè villaggio dei cumuli, probabilmente riferito ai laterizi, vista la presenza di fornaci. Si trova nella Valle del fiume Marecchia, lungo la via Emilia al confine con la pianura padana e fa parte dei territori che appartennero alla potente Signoria dei Malatesta. Il suo nucleo centrale sorge sopra antiche grotte di tufo, più propriamente dette ipogei poiché principalmente create artificialmente dall'uomo. Esse sono infatti state scavate probabilmente dagli antichi cristiani che fuggivano alle persecuzioni ed utilizzate come dimore e luoghi di culto. Nel corso dei secoli sono inoltre servite come cantina, data la loro temperatura costante di 12-13°, ma anche come rifugio. Sono tutt'ora facilmente accessibili a piedi dal centro storico.
Santarcangelo di Romagna è considerato la capitale della poesia dialettale Riminese ed è ricco di tradizioni secolari culturali, eventi rinomati il Festival del teatro in Piazza e le antiche fiere di S. Michele e S. Martino.
Qui si trova inoltre un interessante Museo Etnografico, che si sviluppa in sale tematiche: “e ti dirò chi sei”: abbigliamento simbolico e costumi. “Sulla terra”: strumenti per la lavorazione della terra. “La via del grano”: attrezzi per la raccolta del grano. “Con acqua e pietra”: il mulino e la produzione della farina. “La paglia”: oltre che come foraggio, veniva intrecciata per la produzione di cappelli, borse, contenitori in genere, parti di sedie. “Fra trama e ordito” gli strumenti per la lavorazione di lino e canapa. “Il tegliario” i riti ed contenitori per la cottura della piadina. “A ferro e fuoco”: l'officina del fabbro. “La via del vino”: la ricchezza del vino.