Reggio – Passo del Cerreto – Lunigiana
Descrizione
Verso la metà del XVIII il Duca di Modena Francesco III d’Este si era imparentato con la Duchessa di Massa Maria Teresa Cybo-Malaspina. I due ducati erano contigui, ma non c’erano strade carrozzabili che li univano. Per questo il Duca di Modena fece costruire la cosiddetta via Vandelli che, svalicando l’Appennino e le Alpi Apuane con un tracciato molto ardito, era poco pratica, soprattutto in inverno. Parallelamente fece progettare e dare inizio alla realizzazione di una strada che passando dal Passo del Cerreto portava in Lunigiana seguendo un percorso facilitato, attraversando però territori di pertinenza del Gran Ducato di Toscana e della Repubblica di Genova.
Nel XVIII secolo era chiamata anche Strada Ducale o Strada Ducale di Lunigiana. Era questo un percorso appenninico irregolare e di antica origine, la cui sistemazione definitiva e parzialmente carrozzabile della strada ebbe inizio solo nel XVIII secolo, quando il duca Ercole III incaricò l’ingegnere Lodovico Bolognini della realizzazione della strada ducale di Castelnovo Monti, che si sarebbe collegata alla Lunigiana e da qui al mar Tirreno. Il progetto venne presentato nel 1785. Il cantiere si interruppe nel 1796, con l’avvento di Napoleone e gli eventi politici connessi alla dissoluzione del ducato. La strada era stata sistemata fino al tratto Reggio – Busana.
Nel 1788 l’antico percorso della strada viene così descritto da Lodovico Ricci nella Corografia dei Territori di Modena, Reggio e degli altri Stati appartenenti alla Casa d’Este:
«Strada Ducale di Lunigiana, ossia di Castelnuovo ne’ Monti”. Esce dalla Città di Reggio volgendo il suo corso a Mezzogiorno, e scorre sopra un ponte di figura Romboidale di due arcate, sormonta il torrente Crostolo, corre presso la Ducal Villa di Rivalta, attraverso il feudo d’Albinea, il borgo di Pujanello, ed entra nel feudo di Vezzano, dove il Torrente Campola sbocca nel Crostolo. Ivi si piega a dritta verso ponente, e costeggiando il Rio Campola prosegue per Sedrio, traversa il detto torrente e giunge al borgo di Pecorile in Canossa. Continua la strada attraverso i Feudi di Paderna, e di Sordiglio, ed ivi piegandosi nuovamente al Meriggio stendesi pel Feudo di Pavullo, ed entra in Sarzano. …
Quivi piegata al Meriggio cala nel fiume, indi sale al Cerreto, e ne attraversa l’abitato, poscia continuamente montando per due miglia e mezzo giunge alla cima dell’alpi fino ai confini di Sassarbio Giurisdizione di Fivizzano, paese della Lunigiana, e dominio del Gran-Ducato di Toscana» . ( wikipedia)
Questo è un viaggio impegnativo, lungo e con molti dislivelli, da percorrere in più giorni. Per comodità è stato diviso in quattro tratte, che possono anche non corrispondere alle tappe ciclistiche previste da ognuno. Dove non è presente una pista ciclabile adeguata la traccia GPX è stata tracciata in mezzo alla strada per poterla percorrere in entrambe le direzioni; così le rotonde sono state attraversate lungo la diagonale e non lungo il semiperimetro.
Scheda tecnica:
Difficoltà: difficile
Distanza: 190 km circa
Dislivello: 2800 m in salita circa
Durata: 18 h circa (escluse le soste viaggiando piano)
Caratteristiche: praticabile tutto l’anno. La strada è quasi tutta asfaltata con alcuni tratti ghiaiati.
In inverno si può trovare il ghiaccio sulla strada.
Sosta “picnic”: bar e ristoranti lungo la strada.
segnaletica non presente
Dettaglio delle tappe:
1a tappa: Reggio Emilia – Castelnovo né Monti
2a tappa: Castelnovo né Monti – Passo del Cerreto
3a tappa: Passo del Cerreto – Aulla
4a tappa: Aulla – Massa